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Piazza Bm, il progetto si amplia, Banca Malatestiana apre ai non soci
Con il progetto PiazzaBm, Banca Malatestiana di Rimini è stata una delle prime a raccoglierla la sfida per favorire artigiani e commercianti locali. E oggi che comincia ad avere un certo background alle spalle, l’istituto è pronto a fare il passo successivo, estendendo il portale anche oltre la linea di confine dei soli soci.
Sul palco di Romagna Welfare oggi ci sarà Stefano Clementi, vicedirettore di Banca Malatestiana.
Il vostro istituto di credito è molto attento all’innovazione, ma anche alle esigenze del territorio, come avete coniugato questi due aspetti?
«Da sempre abbiamo una certa sensibilità per gli interessi delle famiglie, al punto da averne fatto un principio presente all’interno del nostro statuto. Detto ciò, quello che facciamo è associare all’attività tradizionale, con una certa attenzione anche al mantenimento delle filiali fisiche, dei progetti di sostegno per la comunità. E in questo momento gli strumenti innovativi ci stanno dando risposte interessanti. Penso ad esempio a come la digitalizzazione stia facilitando i pagamenti, mentre il welfare aziendale, specie in un momento in cui il costo della vita sta diventando sempre più elevato, diventa davvero un valido sostegno per persone e imprese».
Quando avete deciso di trasformare Piazza Bm da expo fisico a piattaforma digitale il riscontro è stato piuttosto interessante. Ora come sta evolvendo il progetto?
«La risposta degli operatori è sempre stata di grande interesse e il primo passaggio online ci ha permesso di imprimere una spinta notevole al progetto, al punto che sul portale vi sono 150 imprese. Ora invece abbiamo integrato al suo interno i servizi di welfare e ci stiamo aprendo anche i non soci, così da indirizzare ancora di più delle risorse sul territorio. Entro l’anno cambieremo il nome, che diventerà: “Per Rimini”».
Tra cinque anni: come pensate sarà l’evoluzione nei pagamenti locali?
«In questi anni ci siamo dovuti adattare a nuovi strumenti di comunicazione, ci siamo muniti di identità digitale e dalle carte di credito ci stiamo spostando su app e wallet digitali. La mia sensazione è che, specie quando si arriverà all’euro digitale, andremo incontro finalmente ad una sintesi di tutti questi strumenti di pagamento».
A. CIC.
[fonte: Corriere Romagna]